10 Dic Il cappotto, storia di un indumento evergreen
Il cappotto è uno dei capi più amati e indossati nelle stagioni autunnali e invernali. A scacchi, lungo fino alle caviglie, più corto, color cammello, nero… tutti ne hanno uno nell’armadio e se così non fosse, ti consigliamo di abbracciare questa moda che non invecchierà mai!
Il cappotto maschile ha un antenato da cui trae origine. Nelle corti francesi del XVIII secolo, iniziano a comparire le prime marsine, un soprabito ricamato, dalla forma lunga e affusolata.
L’evoluzione avviene poi in Inghilterra nel 1800 quando viene creato il Riding-coat, un cappotto da gentlemen completamente privo di decori. Con il passare del tempo, diversi modelli si sono susseguiti fino ad arrivare al popolare Montgomery che diventa famoso durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie al generale B. L. Montgomery.
Il cappotto femminile nasce come una variante del modello maschile per poi espandersi in una moltitudine di tipologie. A metà dell’1800 viene creato la Doglietta, un soprabito dalla linea confortevole, realizzato in seta e dotato di un’imbottitura interna in pelliccia per proteggersi dal freddo. Nel 1900 questo capo diventa icona di moda e stile indossato dalle star di Hollywood.
Fu poi Christian Dior a reinventare il modello must-have dei giorni d’oggi: ampio e lungo al polpaccio, in cashmere color cammello e con un taglio comodo che si adatta a tutte le figure.
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